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  • SIAMO FATTI DI MATERIA E PENSIERO: E' COSI' DIFFICILE DA ACCETTARE?

18 agosto 2006

ESISTE UN DIO?

Non esiste perché non è necessario che esista. C'è una legge di economia dei concetti, non recente ma validissima, chiamata "rasoio di Ockham" che, tradotta dal latino (pluralitas non est ponenda sine necessitate), dice pressappoco: non è necessario cercare soluzioni complicate senza prima cercare quelle semplici. Ce n'è un'altra versione, ma il senso non cambia: Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem" vale a dire "Non si moltiplicano gli enti se non vi è necessità di farlo".

Insomma è inutile, è dispendioso, è una perdita di tempo, è illogico mettersi a cercare una spiegazione difficile se ce n'è una a portata di mano più semplice e immediata. Un fiore spunta perché le leggi della botanica - che noi conosciamo e possiamo studiare! - sono fatte in quel modo. Che bisogno c'è di pensare che quel fiore spunta e cresce per volontà di un dio?

E' troppo facile dare "dio" come risposta a tutte le domande. La vita, l'esistenza, la natura sono complesse, e spesso difficili da capire senza una preparazione e senza uno studio. Tutto ciò è faticoso da raggiungere, bisogna studiare, bisogna imparare a ragionare, bisogna conoscere molte cose e molte scienze... E allora "dio" diventa la scorciatoia che ci evita tutto quanto. Dio è la scappatoia dell'ignoranza.

Chiamiamo dio ogni sensazione piacevole, ogni visione benigna, ogni accadimento fortunato. Ma siamo noi gli attori della messa in scena. Di solito, siamo ignoranti in scienze probabilistiche, e allora ci sembrano eccezionali e affascinanti certe combinazioni della vita. Alcune sono così affascinanti ed eccezionali che le riteniamo impossibili e quindi le chiamiamo "miracoli" e le attribuiamo a una divinità superiore a noi. E, pur senza averlo mai visto o toccato, crediamo in un dio. Le religioni sono state brave a trasformare questa nostra deficienza sensoria e informativa in "doni" di fede; esse dicono: dio non si tocca e non si sente ma si avverte con la fede e col cuore... Ma che vuol dire? Vuoti giri di parole per "spiegare" ai più scettici che dio esiste nonostante non ne abbiano prove concrete. Eppure, sarebbe interesse di dio dare quelle prove! Quale dio accetterebbe di essere messo in discussione pur avendo tutti i mezzi per dimostrarsi?

E allora non esiste alcun dio. Le cose accadono e basta; può non soddisfarci, ma è così; siamo noi che diamo alle cose dei significati e delle implicazioni divine. I primitivi facevano lo stesso coi fulmini e con le eruzioni vulcaniche; per loro, fulmini ed eruzioni erano "la prova" di divinità che sputavano fiamme e fuoco sulla terra perché si incazzavano con l'umanità. Poi qualcuno ha spiegato cosa sono i fulmini e perché i vulcani eruttano. E allora abbiamo cambiato idea: gli dèi non stavano dentro i vulcani o dietro le nuvole temporalesche, e li abbiamo spostati in alto (il simbolo più semplice per essere "superiore"), prima sui monti (pensiamo agli dèi dell'Olimpo, quelli anche un po' imperfetti che scendevano fra gli uomini come fossero di casa), poi sempre più su. Alla fine gli dèi sono diventati invisibili e perfetti; in modo tale da non poter discutere sulla loro esistenza (ci vogliono far credere che se non li vediamo è perché sono invisibili, non perché non ci sono...) e non poterli raggiungere tanto da vicino da indagarne la sostanza.

Un'ultima considerazione. Spesso, coloro che credono in un dio pensano di mettere all'angolo la razionalità dicendo:"Sì, va be', ma prima del Big-Bang che c'era se non dio?". Ovviamente, la scienza per questo non ha risposte e, se ha ipotesi, è molto attenta a vagliarne la congruenza. In tutti i casi, proporre un dio al posto dell'ignoto "inizio di tutto" non migliora le cose: un dio che "è sempre esistito", oltre che a complicare inutilmente la ricerca, non soddisfa affatto ma cambia soltanto il nome dell'insoddisfazione; si potrebbe infatti sempre chiedere cosa c'era prima di quel dio e si ritornerebbe punto e daccapo. Tanto vale - se si vuole, "nel frattempo" - considerare che, giacché il Big-Bang ha innescato pure il tempo, non ha alcun senso chiedersi cosa c'era "prima" visto che non poteva esserci alcun tempo quindi alcun prima.

E' ovvio che tutte queste ragionevoli argomentazioni non convincono i credenti, che pensano che la fede sia un dono; ma neppure vogliono farlo! L'importante è ragionare, riflettere liberamente (vale a dire senza censure e autocensure) su queste cose, senza lasciare spazi all'ignoranza. Il resto, dovrebbe venire da sé.

Approfondisci leggendo "L'universo avvicina o allontana dio?" »» o anche Il "disegno intelligente" »

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